DECRETO MEZZOGIORNO
Passa in commissione Bilancio al Senato il decreto Mezzogiorno. Nella giornata odierna sarà votata la fiducia in Aula, poi il provvedimento passerà in seconda lettura alla Camera.
Fra gli emendamenti di particolare interesse per gli enti locali passa anche quello che sospende fino al 30 novembre le sanzioni Istat a carico dei piccoli Comuni (fino a 3mila abitanti) che non hanno trasmesso i dati del programma statistico nazionale ma è fatto obbligo di adeguarsi entro il 30 novembre. Il provvedimento non prevede, però, la restituzione delle multe già pagate.
Un altro correttivo prova a rivitalizzare i patti di solidarietà regionali, cioè i meccanismi con cui la regione può liberare spazi finanziari per investimenti ai Comuni del proprio territorio. Visti i risultati deludenti di quest’anno (125 milioni liberati, tutti al Centro-Nord) si reintroduce un incentivo che svincola, nelle Regioni che offrono bonus ai Comuni, risorse per un valore doppio rispetto agli spazi concessi ai Comuni, a patto di non intaccare i finanziamenti per i livelli essenziali delle prestazioni o per obbligazioni già contratte
Tra le novità apportate durante l’esame in commissione spiccano quelle relative alla misura “Resto al Sud” per il finanziamento di nuove attività imprenditoriali: le misure di agevolazione vengono estese alle iniziative nel settore del turismo, che si aggiunge ad artigianato, industria e pesca e servizi (restano escluse professioni e commercio ad eccezione dei beni prodotti nell’attività di impresa). I beneficiari non devono risultare già «titolari di attività di impresa in esercizio» e, fino al rimborso del finanziamento, non devono risultare titolari «di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto».
La norma punta anche a far rientrare meridionali residenti all’estero: possono accedere ai benefici se entro 120 giorni dall’accoglimento della domanda riportano la residenza in una regione tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il finanziamento massimo per ciascun richiedente sale da 40mila 50mila euro. Il finanziamento è costituito da un 35% a fondo perduto e il resto erogato dalle banche a tasso zero, con il beneficio della garanzia pubblica del Fondo di garanzia per le Pmi.
Nei giorni scorsi la commissione aveva anche approvato la proroga di altri due mesi (dal 31 luglio 2018 al 30 settembre 2018) dei termini per la consegna di beni strumentali sui quali si può applicare l’iperammortamento fiscale al 250%.
Sono stati allungati anche i termini della Cigs (cassa integrazione straordinaria) che può essere ancora concessa nel caso di imprese operanti in aree di crisi industriale complessa. Oggi può essere concesso un ulteriore intervento fino a 12 mesi. L’emendamento approvato dispone che questa deroga possa essere concessa non una sola volta ma «per ciascun anno di riferimento» dell’accordo stipulato con il ministero del Lavoro.
Il monitoraggio per il fondo pluriennale
Entro il 31 luglio prossimo comuni e province devono inviare alla Ragioneria generale i dati del monitoraggio del pareggio di bilancio al 30 giugno. Il prospetto contenente le informazioni da trasmettere (approvato con Dm 138205 del 27 giugno 2017) contiene significative discordanze rispetto al prospetto della circolare n. 17/2017 che gli enti devono allegare al bilancio di previsione e alle successive variazioni, non ultima la variazione di assestamento per verificare la coerenza della programmazione finanziaria e del bilancio di previsione con i vincoli di finanza pubblica.
Al fondo pluriennale vincolato di entrata, che rappresenta un aggregato rilevante ai fini del pareggio sono riservate in entrambi i prospetti tre voci (A1, A2 e A3).