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    Come controllo l’azienda – main course => 4 – Ciclo Magazzino

    Le procedure di controllo possono essere uno strumento di potere notevole per il management interno all’azienda soprattutto in tempo di automatizzazione e globalizzazione.

    In un precedente intervento è stato identificato il concetto di Sistema di Controllo Interno aziendale. L’auditor, al fine di ottenere una comprensione dei sistemi contabili, di controllo e delle procedure interne, necessario per pianificare le attività di controllo (audit) e sviluppare un’efficace strategia di lavoro, deve dapprima identificare i cicli (processi) aziendali significativi, collegarli alle attività/operazioni sottostanti e quindi “mapparli” (evidenza). Questo fornirà una prima base di dati per pervenire ad un’iniziale valutazione dei rischi inerenti a ogni ciclo e quindi del rischio di controllo interno. La comprensione di questi concetti di rischio (inerente e di controllo), sarà parte integrante, insieme al rischio impresa e al rischio legato al lavoro del controllore “auditor”, per determinare l’ampiezza qualitativa e quantitativa del lavoro da svolgere – revisione (audit).

    Il ciclo magazzino

    L’obiettivo principale del ciclo magazzino è la gestione ottimale del magazzino attraverso un valido trade-off tra le esigenze del ciclo acquisti, da una parte, e quelle della produzione e del ciclo vendite dall’altra parte.

    Le attività elaborate attraverso tale ciclo sono:

    • ricevimento della merce;
    • disposizione delle merci in modo ordinato e controllo dei movimenti in entrata e in uscita;
    • spedizione della merce.

    Il flusso documentale che provoca lo svolgersi di tale ciclo può essere così sintetizzato:

    • Bolla di entrata materia prima e merce;
    • Modulo di richiesta scarico in produzione;
    • Modulo di scarico magazzino materia prima;
    • Modulo di richiesta scarico merce;
    • Modulo di scarico magazzino merce;
    • Modulo di carico magazzino prodotti finiti;
    • Modulo di richiesta scarico prodotti finiti;
    • Modulo di scarico magazzino prodotti finiti;
    • Moduli inventario ciclico/permanente e/o inventario fine anno;
    • Bolle di uscita prodotti finiti e merce.

    A livello di contabilità i reports producibili per il monitoraggio di tale ciclo e flusso documentale sono:

    • Libro inventario;
    • Report carico scarico (scritture di magazzino);
    • Report slow moving (lenta rotazione);
    • Report obsolete (obsoleto);
    • Report giacenze contabili;
    • Report giacenze fisiche (inventario).

    I saldi di bilancio più importanti, influenzati dal ciclo magazzino per tipologia di operazione sono:

    – ricevimento della merce:

    1. debiti verso fornitori;
    2. inventario fisico;
    3. inventario contabile;
    4. acquisti o costo del venduto;
    5. resi su vendite;

    – disposizione delle merci in modo ordinato e controllo dei movimenti in entrata e in uscita:

    6. inventario fisico;
    7. inventario contabile.

    – spedizione della merce:

    8. crediti v/clienti;
    9. ricavi;
    10. inventario fisico;
    11. inventario contabile;
    12. resi su acquisti.

    I rischi inerenti a tale ciclo, possono derivare da:

    a) condizioni macroeconomiche (crisi di settore, crisi di società, crisi politica);
    b) complessità del flusso documentale e conseguentemente dei dati di bilancio (aziende che lavorano su commessa, operazioni intercompany, ecc.);
    c) esperienza maturata sul cliente (ad esempio lo “score sheet” dell’anno prima).

    Per tale ciclo, il Sistema di Controllo Interno all’azienda dovrebbe assicurare:

    1. che ci siano valide procedure per l’identificazione della merce, per il controllo qualitativo e quantitativo, e per i collaudi sia in uscita che in entrata;
    2. che ci sia una disposizione del magazzino fisico ordinato, in modo che sia facilmente identificabile nella sua composizione;
    3. che siano verificati i prelievi e le uscite e che siano autorizzati;
    4. che sia segnalata l’avvenuta uscita della merce agli uffici contabilità.

    Esempi di validi controlli interni su tale ciclo possono essere:

    • Analisi giornaliera o settimanale di reports che evidenzino le giacenze con livelli superiori o inferiori ai livelli minimi previsti;
    • Analisi mensile di reports che consentano il confronto delle giacenze con quelli dell’esercizio precedente e quelle a budget;
    • Analisi mensile di reports che evidenzino il tasso di rigiro del magazzino per individuare ed isolare lo slow moving;
    • Analisi mensile di reports che evidenzino l’obsolete.

    L’ auditor accorto poi, oltre che ripercorrere tale controlli interni e far leva sulla propria personale esperienza, dovrebbe concentrare l’attenzione anche su quanto segue:

    a) indici, parametri e reports utilizzati dalla direzione per monitorare gli indici di rotazione e di resi e come vengono utilizzati;
    b) indici, parametri e reports che assicurino che le quantità contabili risultino effettivamente a magazzino; c) modalità di monitoraggio dello slow moving e dell’ obsolete ;
    d) modalità di monitoraggio dei livelli di scorta.